Descrizione
Pseudonimo di Renato Righetti. Verona, 19/09/1905 – Arbizzano (VR), 19/12/1982
Renato Righetti nasce a Verona il 19 settembre 1905 da una famiglia di consolidate tradizioni artistiche e artigianali. Il nonno, il padre Silvio e lo zio Emilio infatti avevano studiato presso l’Accademia Cignaroli di Verona, e svolgevano attività di scultori ed intagliatori.
Dopo aver frequentato la Scuola d’arte applicata all’Industria sotto la guida di Ruggero Dondè, si iscrive alla Cignaroli, dove si diploma nel 1925. L’anno successivo espone a Cuneo con opere che risentono ancora dello stile verista di memoria ottocentesca. La svolta avviene fra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, quando elabora un lavoro di sintesi della sua arte che, sotto l’influenza della lettura del libro di Umberto Boccioni “Pittura e scultura futurista”, lo porta ad abbracciare quel movimento artistico, venendo poi ribattezzato Renato Di Bosso da Filippo Tommaso Marinetti, per la sua predilezione nell’uso di quel tipo di legno nelle sue sculture. Nel 1931, assieme ad un gruppo di giovani artisti ed intellettuali, fonda il “Gruppo veronese futurista Umberto Boccioni”, con cui elabora numerosi manifesti.
Dal 1932 comincia ad occuparsi anche di pittura, dedicandosi in particolare all’aeropittura.
Negli anni successivi partecipa a numerose mostre in Italia (Roma, Milano, Venezia) e all’estero, tra cui la seconda Mostra di aeropittura di Parigi.
Nel 1940 scrive il manifesto “L’aerosilografia”, in cui propone il rinnovamento di quella forma d’incisione, che poi applica nelle sue xilografie.
Dopo la morte di Marinetti e la distruzione in un bombardamento del suo studio nel 1944, Di Bosso sospende per una ventina d’anni la sua attività artistica, occupandosi nel frattempo di antiquariato.
Dal 1968 riprende l’attività artistica, soprattutto con la produzione di visioni aeree di piazza Erbe, e con nuove mostre nel territorio nazionale.
Conclude i suoi giorni ad Arbizzano in Valpolicella (provincia di Verona) il 19 dicembre 1982.