Descrizione

Antonio Spazzi: Pellio Superiore (Co), 8/12/1770 – Verona, 22/11/1848

Nato l’8 dicembre del 1770 a Pellio Superiore, da Domenico e da Giovanna Corbellino. Sposato con Serafina Rusca (da cui ebbe sei figli), figlia di Grazioso Rusca, scultore milanese di fama. Antonio si trasferisce con la moglie a Verona ed entra a bottega di Francesco Zoppi intorno al 1795, anno in cui sono documentate opere, la prima firmata in collaborazione con il maestro Zoppi, nella chiesa parrocchiale di Pacengo. Sue sculture si trovano a Palazzo Te e in altre sedi a Mantova, a Commessaggio e a Verona dove riceve diverse committenze per le sue doti di ritrattista. Visse fino al 22 novembre 1848, giorno in cui la sua morte viene registrata nella parrocchia della SS. Trinità a Verona. La sua bottega passerà ai figli Grazioso e Giovanni, anche loro scultori.

 

Grazioso Spazzi: Milano, 15/08/1816 – Verona, 12/09/1892 Figlio primogenito di Antonio, Grazioso nasce il 15 agosto del 1816. Dopo aver studiato a Verona con Innocenzo Fraccaroli, esordisce all’esposizione di Verona del 1835, dove è presentato come allievo dell’accademia di Brera, con alcuni disegni e bozzetti in gesso per il Monumento a padre Antonio Cesari. Dal 1842 fino agli anni ’70, quando lavorerà affiancato dai figli Carlo e poi Attilio, sono moltissime le sue opere ancora reperibili nel Cimitero Monumentale di Verona. Sposato con Angelica Puppa, nel 1848 assiste alla nascita del suo primogenito Luigi, e saranno in tutto sei i suoi figli, con Serafina, Virginia ed Elisabetta. La sua fama arriverà anche fuori Verona, in città come Rovigo, Lendinara, Vicenza. Muore a Verona il 12 settembre del 1892.

 

Giovanni Spazzi: Verona, 1924 – Milano, 1866

Giovanni Spazzi, nato nel 1824 a Verona, studia scultura all’Accademia di Venezia, come si evince dagli Atti dell’istituto del 1844, ottenendovi già da studente ottimi riconoscimenti. Il suo esordio espositivo avviene nella città lagunare dove nel 1846 espone una Saffo. Una delle più importanti committenze gli venne dal conte Paolo Brenzoni per il Monumento funebre Erbisti Brenzoni realizzato nel 1852 al Monumentale di Verona dove si trovano altre sue opere. La sua esistenza, su cui ci sono scarse notizie, si conclude prematuramente nel 1866 in una situazione di esilio a Milano, dovuto forse a ragioni politiche o giudiziarie legate alle vicende risorgimentali.

 

Carlo Spazzi: Verona, 28/11/1854 – 18/02/1936

Figlio primogenito di Grazioso, Carlo nasce a Verona nel 1854. Negli anni ’70, allievo dell’Accademia di Scultura e Pittura Cignaroli di Verona, lavora già nella bottega del padre e vince nel 1876 il concorso per il Busto di Vittorio Emanuele II per il Consiglio della Provincia di Verona. La prima opera che firma con il fratello Attilio per il cimitero di Verona è il Monumento funebre Franchini nel 1880. Insieme al fratello realizzerà qui diverse opere tra le quali il Monumento Pindemonte Moscardo del 1898 che può essere considerato il loro capolavoro. A Vicenza vince nel 1893 il concorso per il Monumento a Giacomo Zanella (di cui scolpirà un busto molti anni dopo per la Salita del Pincio a Roma) e nella città berica realizza poi diverse altre opere. Sue sculture si trovano anche a Bassano e a Guastalla. Dopo la tragica morte di Attilio, Carlo firmerà da solo due opere dedicate ai Caduti della Prima Guerra al Liceo Maffei, molte altre opere al Monumentale di Verona e il Monumento funebre Forti (1925) al Cimitero Ebraico di Verona. Muore a Verona nel 1936.

Attilio Spazzi : Verona, 28/02/1859 – 14/11/1915

Figlio di Grazioso, Attilio nasce a Verona nel 1859. La sua formazione, oltre che nella bottega paterna, avviene dal 1881 alla Scuola d’Arte applicata all’industria appena fondata a Verona. La prima opera che firma con il fratello Carlo nel 1880 per il Monumentale di Verona è il Monumento funebre Franchini, e da allora ne firmerà molte altre sempre insieme al fratello. Muore a Verona tra le vittime del bombardamento che colpisce Verona, in piazza Erbe, il 14 novembre del 1915.

 

Per approfondire le loro figure e la loro opera, c’è il sito a loro dedicato: www.archiviospazzi.it