Descrizione

Bovolone (VR), 14/07/1884 – Verona,  30/07/1960.

Egisto Zago nasce a Bovolone (VR) il 14 luglio 1884 da Tullio Zago, marmista, e Maria Tosi. Fin da bambino, nel laboratorio paterno, apprende le basi della lavorazione del marmo, in un contesto culturale dove l’arte era amata e coltivata nelle sue varie espressioni. Lo zio Armando, scultore, ha avuto fama soprattutto in Brasile, dove era emigrato nel 1912. Si segnala inoltre un bisnonno in comune fra Egisto ed il pittore Erma Zago, pure lui nato a Bovolone.

Nell’anno scolastico 1901/1902, all’età di 16 anni, si iscrive all’Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona, sotto la guida di Egidio Girelli, per poi trasferirsi a Milano, dove si iscrive all’Accademia di Brera, e dove meriterà i primi riconoscimenti.

Nel 1911 sposa Luigina Marchiori e con lei si stabilisce a Montagnana (PD), dove apre uno studio e dove nasceranno due dei suoi tre figli.

Trascorso il periodo di guerra a Lecco, in un deposito del 73° Reggimento di Fanteria, dove peraltro continuerà l’attività di scultore, rientra a Verona e condivide uno studio presso il chiostro della chiesa di S. Bernardino (altri ne aprirà successivamente in piazza Cittadella, corso Porta Nuova ed infine in via Interrato dell’Acqua Morta), assieme allo scultore ed amico fraterno Eugenio Prati, fino alla partenza di quest’ultimo per il Brasile nel 1926.

Ed è proprio il primo dopoguerra che darà ad Egisto Zago una vasta notorietà, con un considerevole numero di monumenti ai Caduti, eseguiti, a volte anche in collaborazione con Prati, in numerose località del veronese e in altre province, spesso per aver vinto concorsi nazionali, e per la partecipazione a varie mostre ed esposizioni, che gli varranno premi e riconoscimenti.

Notevoli difficoltà sorgeranno per lui col consolidarsi del regime fascista, essendone convintamente contrario, e non potendo quindi più partecipare a concorsi pubblici.

La sua attività continua nella ritrattistica, settore in cui eccelle, e nell’arte cimiteriale e sacra, con sue opere in molte chiese e cimiteri, e finalmente anche con la ripresa di committenze pubbliche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ha operato non solo in Italia, ma anche in Belgio, Austria, Francia, dove si trovano sue opere.

Durante la sua vita è stato un uomo molto popolare e stimato, dal carattere aperto e schietto.

Ha lavorato fino alla fine della sua vita, conclusasi a Verona, il 30 luglio 1960.